Il primo insediamento di cui si ha testimonianza a Santa Maria di Castellabate è legato alla costruzione del Porticciolo de “Lu Travierso”, detto anche Porto delle Gatte che, grazie alla sua naturale conformazione, fu già agli inizi del XII sec, fecondo approdo per lo sviluppo commerciale e militare di Castellabate. La costruzione, adornata di archi dalla fisionomia fortemente identificativa, fu voluta dal Beato Simeone, V Abate della SS. Trinità di Cava de' Tirreni. I locali al suo interno venivano utilizzati quale magazzino merci per i traffici commerciali con porti di Cava e di Napoli. Il toponimo Porto delle Gatte deriva dall'abitudine dei pescatori locali, dediti alla pulizia del pesce, di concedere un lauto ristoro ai felini della zona.
Successivamente adibita a deposito per le reti e l'attrezzatura necessaria alla pesca, oggi la struttura ospita locali che animano la movida notturna. Le suggestioni evocate da questo caratteristico approdo hanno attirato l'attenzione di numerosi registi che l'hanno reso location di film quali “Cavalli si Nasce”, “Noi Credevamo” e “Benvenuti al Sud”.